Biografia

Carlo Ciussi
Carlo Ciussi nel suo studio, Udine, 1996

Carlo Ciussi nasce a Udine il 25 gennaio 1930. Tra il 1945 e il 1949 frequenta il liceo artistico a Venezia, dove nel 1948 si tiene la prima Biennale d’arte del dopoguerra, durante la quale Ciussi ha l’opportunità di apprezzare l’opera di artisti quali Pablo Picasso e Gino Rossi ed ancora le opere del gruppo di artisti aderenti al Fronte Nuovo delle Arti. Durante l’ultimo anno di permanenza nel capoluogo veneto entra in contatto con gli artisti Emilio Vedova, Giuseppe Santomaso, Armando Pizzinato e Lorenzo Viani. Tra il 1949 e il 1957 Ciussi si vede costretto ad abbandonare Venezia per lavorare presso la tipografia del padre a Udine. In questi anni continua a dedicarsi alla pittura – dal segno vigoroso, caratterizzata da impulsi espressionistici e richiami neocubisti – ma il lavoro non gli consente un impegno continuativo. Nel 1955 una sua opera è presentata alla VII Quariennale d’arte contemporanea di Roma. Nel 1957 conosce Lina, con la quale condividerà la sua vita. Nei primissimi anni Sessanta Ciussi approfondisce il rapporto di amicizia che si era creato durante il periodo veneziano con Giuseppe Santomaso. Nel 1962 l’artista raggiunge Ciussi a Udine per alcuni mesi, durante i quali nascono i lavori del ciclo “Paese Perduto”; successivamente partono insieme per un viaggio in Montenegro, Kosovo e Macedonia che li segnerà profondamente. Il ritorno negli stessi luoghi nel 1963 sarà spunto e motivo del prolifico ciclo “Lettera da Skopje”. Nei primi anni Sessanta, anche grazie a Santomaso, Ciussi entra in contatto con Giuseppe Marchiori e Afro Basaldella, che ne influenzano notevolmente l’universo creativo. Nel 1964 è Afro stesso, che faceva parte insieme a Lucio Fontana della Sottocommissione per le Arti Figurative della Biennale, ad invitarlo a partecipare alla Biennale di Venezia dove presenta opere di stampo materico che in parte si distaccano dalla produzione di tipo informale che aveva caratterizzato il triennio precedente e che segnano un momento di passaggio alle linde geometrie e alle scritture segniche proprie delle opere degli anni Sessanta. Nel 1961, inoltre, tiene a Venezia una mostra personale presso la Galleria d’Arte “Il Traghetto” mentre nel 1962 frequenta a Milano la Galleria Stendhal di Italo Furlan ed Ermanno Mori, dove ritrova l’amico Sandro Garlatti. Nel 1964 prende uno studio in piazza Sant’Alessandro a Milano poiché gli viene offerto un contratto stabile dalla galleria che gli permetterà di dedicarsi in maniera costante alla pittura. Nello stesso anno incontra il poeta Carlo Invernizzi, coinvolto dal mondo creativo, con cui instaurerà un continuativo rapporto di amicizia e stima. Del 1965 sono la prima personale presso la Galleria Stendhal (accompagnata da un catalogo con saggio di Giuseppe Marchiori) e la partecipazione alla IX Quadriennale d’arte di Roma. Del 1966, la seconda personale alla Galleria Stendhal (per la quale viene editato un catalogo con saggio di Lara Vinca Masini) e la partecipazione alle Biennale di San Paolo del Brasile. Nello stesso anno, su invito dell’Architetto Emilio Mattioni, esegue un grande affresco e realizza due mosaici presso l’Istituto Malignani di Udine. Il 1967 è l’anno della prima mostra personale presso la Galleria Paul Facchetti di Parigi. Per realizzare parte delle opere esposte in questa occasione, Ciussi affitta a Parigi nei pressi di Montparnasse uno studio appartenuto durante la guerra a Picasso. La mostra, corredata da un catalogo con testi di Giuseppe Marchiori e Michel Seuphor, ha grande successo e alcuni documenti fotografici dell’allestimento vengono pubblicati sulla rivista “Le Monde”. Seguirà nel 1971 un’altra mostra personale a Parigi, poi presentata anche nella sede di Zurigo. Nel 1968 tiene due personali, una presso la Galleria Stendhal curata da Gillo Dorfles e un’altra alla galleria de Il Cavallino di Venezia, a cura di Giulio Carlo Argan. Nel 1970 lascia Udine con Lina per trasferirsi a Cividale del Friuli, vince il premio Morgan’s Paint di Ravenna e realizza un grande intervento pittorico sul soffitto di Casa Scoccimarro a Milano; l’anno successivo è vincitore del premio Sperticano di Bologna e del premio Michetti di Francavilla al Mare. Nel 1973 su invito dell’Architetto Ferdinando Anichini realizza una scultura e un pavimento in pietra nell’edificio di Viale Papiniano 26 a Milano. Del 1974 è la prima mostra antologica a Palazzo Torriani di Gradisca d’Isonzo, curata da Lara Vinca Masini e Charles Spencer. Nel 1975 gli viene dedicata una mostra al palazzo Municipale di Perugia e di Spoleto e nel 1976 tiene alla Galleria Stendhal una retrospettiva che presenta lavori a partire dal 1963. Nella seconda metà degli anni Settanta Ciussi avvia una personale ricerca artistica sul colore come attività di progettazione. Presso il Padiglione d’Arte Contemporanea di Parco Massari a Ferrara nel 1977 si tiene una mostra antologica dedicata al suo lavoro curata da Giuseppe Marchiori e nel 1980 espone le sue opere in una mostra personale alla galleria Lorenzelli Arte di Milano. Le opere degli anni Ottanta vedono concentrare la riflessione di Ciussi sull’indagine del segno e della traccia in pittura ma anche nella produzione scultorea, che in questi anni, insieme agli interventi ambientali, assume un peso sempre più rilevante nella sua personale ricerca artistica. Nel 1986 viene invitato alla XLII Biennale d’Arte di Venezia, dove espone due sculture all’aperto (oggi parte della collezione Calzavara) e nel 1988 partecipa alla mostra Il Museo degli artisti a Morterone. Nel 1989 viene invitato dall’architetto Gino Valle a realizzare un lavoro in aggetto per la Banca Rurale e Artigiana di Azzano Decimo. Nei primissimi anni Novanta torna a vivere a Udine. Nel 1990 viene invitato con Rodolfo Aricò e Pino Pinelli alla mostra Divina Mania, una poetica bicipite a cura di Elisabeth Bozzi con testi poetici di Carlo Invernizzi, presentata al palazzo Municipale di Vignate; Gillo Dorfles cura una mostra personale a Santa Maria in Corte di Cividale del Friuli, poi presentata al Museo Civico d’Arte Contemporanea di Gibellina. Nello stesso anno Lorenzo Mango lo invita a partecipare alla mostra collettiva La pelle dell’arte. Riflessione sulla superficie presso il Palazzo Municipale di Morterone e in seguito all’Istituto d’Arte Dosso Dossi di Ferrara. Gli anni Novanta vedono un ulteriore approfondimento dell’indagine sul segno: le tracce che avevano caratterizzato la produzione del decennio precedente si irrigidiscono, frammentano e spezzano. Ciussi realizza grandi tele e tele sagomate tridimensionali autoportanti presentate nel 1997 alla galleria Lorenzelli Arte in occasione della mostra Ciussi. Armonico percorso. Nel 1992 realizza un grande intervento allo stadio Nereo Rocco di Trieste e nel 1994 un mosaico per il pavimento del Palasport di Trieste. Nel 1993 oltre all’allestimento di due personali in contemporanea alla Galleria Plurima e alla galleria Colussa di Udine, Ciussi partecipa alla mostra organizzata dall’Associazione Culturale Amici di Morterone a cura di Claudio Cerritelli dedicata alle opere degli anni 1960-1965, presso il Palazzo Municipale di Vignate. Nel 1996 realizza per l’Auditorium dello Stabilimento Fantoni ad Osoppo (progettato dall’architetto Gino Valle) un intervento parietale e un soffitto. Nel 1997 viene invitato da Giorgio Bonomi alla mostra Trilogia al Centro Espositivo della Rocca Paolina di Perugia; Giovanni Maria Accame, in occasione della mostra antologica al Civico Museo Revoltella di Trieste, cura un’importante monografia intitolata Carlo Ciussi 1947-1997. La pittura come urgenza ed emozione, edita da Charta. Nel 1998 viene allestita una grande mostra personale, a cura di Christoph Sholl e Tito Maniacco, alla Esslinger Kunstverein Villa Merkel di Esslingen; l’anno successivo, anche grazie al rapporto di amicizia e stima che lega l’artista al presidente dell’Orchestra Sinfonica di Milano Giuseppe Verdi, Carlo Juker, realizza alcuni interventi permanenti all’Auditorium di Milano. Gli anni Duemila vedono il ritorno di una ricerca pittorica di indagine sulla geometria e sulla forma come luogo del colore. Nel 2000 si tiene alla Mestna Galerija di Lubiana una mostra personale; realizza anche alcuni interventi per la Termomeccanica di La Spezia: un pavimento in seminato veneziano, una struttura in ferro sovrastante l’edificio, e una scultura bicroma per l’interno. Nel 2003 partecipa alla mostra a cura di Claudio Cerritelli Tazio Nuvolari. Il mito della velocità, l’arte del movimento tenutasi presso la Casa del Mantegna di Mantova e l’anno successivo, nella stessa sede, alla mostra L’Incanto della pittura. Percorsi dell’arte italiana nel secondo Novecento. Tre grandi mostre personali vengono allestite in contemporanea nel 2005 presso gli spazi delle gallerie A arte Studio Invernizzi e Lorenzelli Arte e, in seguito, a Palazzo Isimbardi, sede della Provincia di Milano. Nel 2008 la galleria A arte Studio Invernizzi di Milano, in occasione dell’evento Miraggi, presenta in Piazza della Scala a Milano una sua grande scultura in ferro, opera che poi viene installata permanentemente al Museo d’Arte Contemporanea all’Aperto di Morterone. Altre importanti mostre personali si tengono nel 2007 nelle sale dello storico Palazzo dei Sette di Orvieto, nel 2009 alla Neuer Kunstverein di Aschaffenburg e alla Stadtgalerien di Klagenfurt, mentre nel 2010 espone sculture di grande dimensione tra le cinte murarie del Castello di Pergine. Nel 2009 viene inoltre invitato alla mostra intitolata Temi & Variazioni. Dalla grafia all’azzeramento presso la Peggy Guggenheim Collection di Venezia e nel 2011 espone alcune opere alla mostra Gli irripetibili anni 60. Un dialogo tra Roma e Milano, presentata a Roma a Palazzo Cipolla e successivamente a Palazzo Reale a Milano. Nello stesso anno inaugura la mostra personale Carlo Ciussi. Geometrie del divenire presso l’Abbazia di Rosazzo e la Peggy Guggenheim Collection di Venezia lo invita a prendere parte alla mostra Temi & Variazioni. Scrittura e spazio. Nel 2012 partecipa alla mostra Immagine della Luce. Artisti della contemporaneità internazionale per Villa Clerici presso la Galleria d’Arte Sacra dei Contemporanei di Villa Clerici a Milano. Carlo Ciussi muore a Udine il 23 aprile 2012.

Carlo Ciussi
Carlo Ciussi nel suo studio, Udine, 1962
Carlo Ciussi
Carlo Ciussi nel suo studio, Udine, 1996
Carlo Ciussi
Carlo Ciussi, Auditorium di Milano, Milano, 2011
Chiudi il menu
error: © Archivio Carlo Ciussi